La vera felicità sta nelle piccole cose, basta saperle vedere

Ci sono domande che, fin dagli albori della storia dell’uomo, sono in primo piano. Una di queste riguarda la ricerca della felicità, uno stato d’animo che, a seconda della cultura, viene identificato con diverse definizioni. Una di quelle più utilizzate in Occidente riguarda la piena soddisfazione dei propri desideri. Si potrebbe identificare tutto questo come un generale appagamento nei vari ambiti della vita.

Dal momento che siamo letteralmente triturati da una società delle performance che ci porta spesso a non riflettere su quello che viviamo ogni giorno, spesso rincorriamo la felicità senza renderci conto che l’abbiamo a portata di mano. Se vuoi sapere qualcosa di più sui percorsi oggi utili per superare questo blocco, non devi fare altr che proseguire nelle prossime righe di questo articolo.

L’influenza orientale tra Ikigai e Mindfulness

Da diversi anni a questa parte, nei Paesi occidentali si parla sempre di Ikigai. Questo metodo giapponese, che può essere applicato sia alla vita personale sia a quella lavorativa, ci ricorda l’importanza di concentrarsi sulle piccole cose. Secondo questo approccio, per essere felici basta trovare un obiettivo per alzarsi al mattino. Non è necessario che si tratti di qualcosa di macroscopico. Può essere, per esempio, legato anche alla possibilità di finire un libro particolarmente appassionante o di dedicarsi a una persona alla quale si vuole bene.

Interessanti in merito all’Ikigai sono i suoi cinque pilastri, che ci aiutano a capire la centralità del focus sui dettagli quotidiani. Il primo riguarda il fatto di cominciare in piccolo, il secondo di dimenticarsi di sé, il terzo di mettere in primo piano armonia e sostenibilità. Il quarto e il quinto, invece, sottolineano rispettivamente il valore della gioia delle piccole cose e dello stare nel qui e nell’ora.

Concentriamoci in particolare su quest’ultimo punto. La cultura orientale, che negli ultimi tempi, come già detto, è valorizzata tantissimo anche in ambito aziendale, ci insegna a concentrarci sul momento presente anche attraverso la Mindfulness. Questa pratica, che viene erroneamente accostata alla meditazione, mette in primo piano la necessità di approcciarsi al presente con un atteggiamento non giudicante.

Troppo spesso, infatti, ci proiettiamo sul futuro o guardiamo al passato senza renderci conto del valore di quello che viviamo nel presente, anche delle piccole cose che ci appagano per momenti circoscritti, ma che rimangono nel cuore (se così non fosse, assaggiare determinati piatti o ascoltare certi brani musicali non procurerebbe alcuna emozione).

La gratitudine

La gratitudine è un’ottima strategia per imparare a essere felici delle piccole cose di ogni giorno. Il bello è che… esercitarla è semplicissimo! Basta prendere un quaderno e, ogni giorno, scrivere tre motivi, anche piccoli, per cui si è grati della giornata. Ribadiamo, anche piccoli: non è necessario avere a che fare con promozioni al lavoro o vittorie alla lotteria. Anche il profumo del caffè bevuto con un amico che non vedevamo da tanto tempo può aiutarci a comprendere la bellezza di essere vivi.

Se si ha intenzione di esercitare il muscolo della felicità, ci si può anche rivolgere a trainer esperti. Come già accennato, il focus su questo stato d’animo è sempre più forte negli ultimi tempi, complice anche il fatto che, molti imprenditori, hanno capito che avere dipendenti e collaboratori felici è fondamentale. Puoi avere maggiori informazioni visitando i più grandi portali del settore come Efficacemente.com, che ha una forte community anche su Facebook.

Questo consiglio, sottolineiamo, è solo uno dei tanti che si possono chiamare in causa. Ora, come si suol dire, la palla passa a te: inizia da oggi a praticare l’esercizio della gratitudine, informati sull’Ikigai e sulla Mindfulness e, cercando sul web, trova risorse e professionisti utili per imparare ad applicare i loro concetti agli schemi di vita occidentali.